Il mistero di Gustavo Rol

GUSTAVO ROL TORINO
GUSTAVO ROL TORINO

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Vive a Torino il dott. Gustavo Adolfo Rol, un sensitivo capace di imprese che non hanno nulla di normale e che è impossibile interpretare. È in grado perfino di fare viaggi nel tempo, di conversare con entità che hanno raggiunto l’oltretomba da secoli o di far piombare in un salotto col belato della capra anche il suo campanaccio. Un busto di marmo pesantissimo, senza che nessuno si muovesse, passò da un caminetto al centro di un desco.

Enzo Biagi

Così il giornalista e scrittore Enzo Biagi descrisse la straordinaria figura di Gustavo Rol, poco prima della sua scomparsa, avvenuta nel 1994 all’età di 91 anni. Rol fu uomo difficile da definire: impossibile inquadrarlo nelle catergorie di medium, mago, sensitivo, spiritista o indovino.

Io sono una persona qualsiasi – disse egli stesso – i miei modesti esperimenti fanno parte della scienza. Sono cose che in un futuro tutti gli uomini potranno realizzare.

Gustavo Rol

In realtà i suoi esperimenti apparvero tutt’altro che normali alle persone che ebbero la fortuna di assistervi: i cosiddetti esperimenti partivano quasi sempre dai giochi con le carte, per scaldare l’atmosfera; si passava poi dalla lettura di libri chiusi, a viaggi nel tempo sperimentati dai testimoni, a dipinti a distanza, alla telecinesi; e ancora, alla materializzazione e smaterializzazione di oggetti. Rol prevedeva gli eventi futuri, leggeva nel pensiero, era in grado di guarire persone anche molto distanti, faceva passare oggetti e perfino se stesso attraverso superifici solide. Durante i suoi esperimenti potevano verificarsi epifanie di spiriti. Uno degli spiriti a lui più cari fu Napoleone Bonaparte, tanto vicino a Rol che qualcuno ipotizzò fosse la sua reincarnazione: noto l’aneddoto di quando a Parigi, mentre passeggiava per strada fu spinto istintivamente ad entrare in una casa, e dopo aver chiesto chiese al portinaio di condurlo alle cantine e cominciò a scavare il pavimento di terra battuta sotto cui trovò uno splendido busto di marmo di Napoleone.

A Rol si rivolsero personaggi famosi come Einstein, Croce, Fermi, Picasso, Dalì, Braque, D’Annunzio, Cocteau, Krishnamurti, De Gaulle, Mussolini, Pio XII. Firme importanti a sigillo di un mistero che probabilmente non sarà mai svelato.

Una curiosità? Gianni Agnelli non voleva assolutamente che Cesare Romiti, l’amministratore delegato della “sua” Fiat, frequentasse il salotto di Gustavo Rol. Fu lo stesso Romiti a raccontarlo: «Mi diceva sempre: “Romiti, non ci vada!”. Ne era terrorizzato da quando a Venezia aveva sentito Rol raccomandare a un amico comune di non prendere l’aereo per Roma. Quell’aereo cadde, l’amico morì. Io però a casa di Rol trovavo Marcello Mastroianni e Federico Fellini che pendevano dalle sue labbra».

E una sera pure Romiti rimase perlomeno turbato: «Rol mi fece scegliere un foglio bianco tra tanti, su cui apparve un testo pieno di informazioni riservate e di consigli sulla Fiat. 
Conoscevo la grafia di Valletta. Era senza dubbio la sua. Mistero o trucco? Me lo sono sempre chiesto, non l’ho mai capito».

Forse ci sono misteri destinati a restare irrisolti. Forse non ebbe torto un altro torinese irregolare, Guido Ceronetti, quando disse a proposito di Rol: ci sono cose di cui è bene si taccia.

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