Chi di noi Torinesi non conosce il quartiere San Salvario?
Quante volte abbiamo “pasteggiato” nei caratteristici locali o “aperitivato” in uno dei tanti dehors che colorano e riempiono le stradine di questo quartiere?
San Salvario è conosciuto prettamente per la Movida notturna ma sconosciuto per ciò che realmente ha rappresentato prima che diventasse ciò che, soprattutto ogni week end, viviamo.
Ma lo sapevate che, il suddetto rione, fino alla metà del ‘600 era un’ estensione di campi dove si potevano scorgere solo il Castello del Valentino e il Convento di San Salvatore, da cui prende il nome oggi il quartiere?
… dall’ ‘800, nonostante opinioni divergenti, il Valentino è stato ingrandito, e con la nascita di nuove costruzioni, il quartiere ha cominciato a vivere… ma questo è solo l’inizio, perché con l’edificazione di Porta Nuova (1868) e in seguito con la costruzione della Chiesa Valdese e della Sinagoga, il Borgo ha iniziato ad immergersi nella multietnicità e nella multiculturalità che oggi ben attraversa il quartiere….
….negli anni sorgono Palazzi Borghesi in stile liberty pieni di mistero e di dettagli curiosi…. e poi l’arrivo della Fiat in Corso Dante che attira diversi lavoratori da tutta Italia …. e poi i bombardamenti della seconda guerra mondiale che segnano il borgo, sia per la distruzione sia perché negli anni 60/70 i restyling edilizi hanno snaturato e cambiato la vera bellezza del paesaggio… e ancora la malavita e poi l’arrivo degli immigrati del sud e un decennio dopo l’arrivo degli extracomunitari,….. insomma,un continuo attraversamento di persone, culture ed etnie diverse che hanno reso questo borgo a volte disprezzato e a volte amato!