La prima sensazione che si ha a Parigi da torinesi è probabilmente un inaspettato senso di familiarità. Guardi la Senna e ti sembra un grande Po, l’architettura francese ha il sapore di certe vie del centro e quell’aria austera e un po’ sabauda ti dà quel senso di esserti spostato da una Piccola Paris a una Grand Turin. Forse siamo una versione torinese dei francesi alla esageruma nen, penso sorridendo. Ma le differenze si vedono presto.
COME ARRIVARE A PARIGI DALL’AEROPORTO DI BEAUVAIS
Abbiamo scelto l’aeroporto di Beauvais, perché con Ryanair ti consente di volare a Parigi a prezzi bassissimi (40 euro andata e ritorno per intenderci). Solo che Beauvais è a circa 80 km da Parigi, ma nessun problema, ecco la prima differenza, qui è tutto organizzato al millimetro.
Partono navette Beauvais-Parigi in corrispondenza di ogni volo che arriva e che parte, sicchè non c’è nemmeno da aspettare. E soprattutto è tutto scritto così grande che è impossibile sbagliare. Il prezzo andata e ritorno Beauvais-Parigi è di 36 euro e il tempo di percorrenza di circa un’oretta. La navetta ti lascia a Port Maillot, zona semi-centrale da cui si può raggiungere qualsiasi punto di Parigi con la metro e un enorme centro commerciale -congressi che potrebbe ricordare vagamente il Lingotto.
COME MUOVERSI A PARIGI
E qui proseguono le differenze: a Parigi la metro è vera e ti porta , con linee intrecciate e chiare, praticamente ovunque. Vogliamo fare un paragone con la metro di Torino che va “da qui a lì” e ritorno? Meglio di no… 😉 L’unica pecca è che il biglietto, che si fa comodamente alle macchinette presenti in ogni stazione (1,90 euro), vale solo una singola corsa e solo per coincidenze interne… diciamo che se esci non puoi più rientrare anche se è passato poco tempo… allora, se si ha intenzione di fare parecchie fermate, conviene il giornaliero a 12 euro.
DORMIRE A PARIGI
Ovviamente dormire a Parigi ha costi esorbitanti, a meno che non si voglia finire negli hotel degli arrondissement più periferici, scelta non ottimale in caso di vita notturna. Un buon compromesso è alloggiare in centro al dormitorio Je Marais, una sorta di ostello della gioventù collocato proprio nel cuore di Parigi, nel quartiere ebraico Le Marais. La struttura è collegata ad un liceo, per cui è frequentata prevalentemente da studenti, si dorme in stanze da 5, la doccia è interna, i bagni in comune. Considerando l’ottimo prezzo (50 euro a persona, colazione e tasse di soggiorno incluse) vale anche la pena di farsi 4 piani a piedi e, se si sopravvive, ammirare dall’alto le splendide scalinate di legno d’epoca che fanno tanto Hogwarts.
MANGIARE A PARIGI
Così come per il dormire, anche mangiare a Parigi può essere un’esperienza piuttosto sconvolgente per un italiano: tutto sembra costare il doppio. Il consiglio è sempre quello di cercare le vie secondarie, non farsi accalappiare dai buttadentro dei locali più turistici e non sedersi prima di aver letto il menù. Ma soprattutto, attenzione ad ordinare l’acqua! Un’innocua bottiglietta d’acqua da mezzo litro costa minimo 5 euro, 5,50 se gasata. Ma perché? Questo non ce lo siamo spiegate… I francesi devono avere dei problemi con l’acqua in bottiglia, perché nei locali l’acqua in caraffa viene data in omaggio (a saperlo!) e quella del rubinetto è buonissima (altra differenza da Torino!) ma bisogna chiaramente chiedere “una caraffe d’eau”… se invece si ha l’ingenua idea di chiedere una mezza bottiglia d’acqua come faremmo a Torino, magari anche gasata, bisogna prepararsi a pagarla come un bicchiere di vino!
PARLARE A PARIGI
Viaggiare a Parigi senza sapere il francese può essere veramente un problema. Oltre alla sensazione di non capire nulla e fraintendere parole che hanno un’assonanza con l’italiano ma vogliono dire tutt’altro, l’impressione è che ai francesi non interessi troppo farsi capire. Può dirlo più lentamente? Uguale a prima. Possiamo parlare inglese? Certo, ma solo alla velocità della luce. Dopo ripetuti imbarazzi ci si immerge in un sentimento sconfortante ed estraniante. Dei piemontesi si dice “falsi e cortesi”… ecco almeno sono …cortesi!😜
PARIGI IN 24 ORE
Quindi visitare Parigi in 24 ore si può? Sì! Basta farsi un bel piano prima di partire.
Ad esempio iniziare dal Louvre e, pur non avendo tempo di visitarlo, godersi una passeggiata tra le piramidi e i palazzi storici (grande festa alla corte di Francia c’è nel regno una bimba in più…)
Quindi metro e destinazione Montmartre, da raggiungere con la funicolare (i più atletici possono anche scegliere di farsi un centinaio di scale per salire sulla sommità della collina!). Per un caso fortunatissimo al nostro arrivo si stava svolgendo a Montmarte la 20’ festa della vendemmia con tanto di banchetti e degustazioni di vini francesi, escargots, raclette e ogni genere di meraviglia culinaria. L’atmosfera a Montmartre è incantata: localini coloratissimi, artisti di strada che fanno ritratti ai passanti, lucchetti appesi sul panorama che affaccia su Parigi, la splendida basilica del Sacre Coeur. Qui vissero Picasso, Van Gogh e Dalida e sembra che un influsso del loro passaggio sia rimasto nell’aria…
Non molto distante da Montmartre, sempre a piedi, è possibile raggiungere il Moulin Rouge, suggestivo punto da visitare quando la sera permette di goderne le luci e le suggestioni. Per gli amanti della movida alternativa, la serata si può passare a Les Marajs, quartiere ricco di localini di tendenza.
Altri punti da non perdere sono Notre Dame, non ancora del tutto restaurata dopo il terribile incendio che ne distrusse gran parte. Oggi se ne può ammirare la facciata, cercare con lo sguardo i gargoyle e magari, rivivere la tragedia di allora ripercorrendo i cartelloni che la circondano con il racconto della ricostruzione.
E poi naturalmente, la Tour Eiffel, simbolo di Parigi per eccellenza, che si raggiunge con una passeggiata di mezz’oretta da Notre Dame. Dopo numerosi controlli si entra nei giardini interni e lì ci si può sedere godendosi la sua vista da ogni angolazione, tra migliaia di turisti di tutte le nazionalità. Se si volesse salire sulla torre conviene fare i biglietti online per evitare la coda e scegliere se salirne una parte a piedi o farsi portare dall’ascensore fino sulla sua sommità.
Fuori dalla torre, a poca distanza, si trova il parco Trocadero, da cui si gode di una bellissima vista sulla Tour Eiffel. Se avanza ancora qualche oretta, è d’obbligo un passaggio all’Arc de Triomphe e una degustazione dei deliziosi macarons.
Sono passate 24 ore e la sensazione è quella di essere state poco lontane da casa, immerse in paesaggi incantevoli e allo stesso tempo familiari, alteri ma con poca alterità. E allora si saluta la Grand Turin e si torna alla piccola Parigi… au revoir, as veduma!